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Posts Tagged ‘alessio fanciulli’

La Costituzioneide: Articolo 8

1 febbraio 2012 1 commento

“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.”

Tutto vero: ci sono Moschee, Sinagoghe, Templi Buddhisti, Chiese Valdesi, ecc. Ma c’è un “però”. Alcune confessioni religiose vengono discriminate, dai mass media (ormai personal media), rispetto ad altre. Un esempio? Beh, basti pensare a quanta voce si da ai morti di religione giudaica e a quanto silenzio si da ai morti di religione islamica. Un altro esempio? Anche qui, basti pensare a quanto venga demonizzato l’Islam e a quanto venga taciuto il Sionismo. Entrambi i credi sono tentativi di dominio del mondo. Eppure, i media piangono (e ci fanno piangere) solo alcuni morti. Come se gli altri non esistessero. Ecco che anche questo ottavo articolo non risponde a quanto realmente accade. Lo stesso Buddhismo, nel suo umanismo, ci viene taciuto. Io credo sia perché i suoi principi scanserebbero quelli retrogadi del cattolicesimo: il cattolicesimo introduce una morale ferrea, è vero, ed ha il merito di proteggerci dall’invasione mondialista; ma quella stessa morale lo rende difficilmente accettabile oggi.

Alessio Fanciulli

COSTITUZIONEIDE: Articolo 6

17 gennaio 2012 1 commento


“La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.”

Secondo i dizionari, la “tutela” è un istituto giuridico tramite il quale un minore, un incapace o un interdetto (in questo caso una minoranza) è protetto.

Le “apposite norme” sono le misure che consentono l’applicazione della tutela: esse devono essere commisurate alle esigenze di Giustizia sociale che deve essere garantita alla “maggioranza”. Ebbene, la costruzione di edifici, di luoghi di culto, di centri d’accoglienza (solo per citare qualcuna delle materie contingenti), probabilmente, discrimina tale Giustizia sociale.
Le minoranze vengano tutelate, ma rimangano MINORANZE e la tutela sia solo TUTELA.

Alessio Fanciulli

La Costituzioneide: Articolo 5

11 gennaio 2012 1 commento

“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.”

Tradotto: l’Italia, nonostante sia una ed indivisibile, promuove le autonomie locali ed il decentramento amministrativo. Perfetto. Ma qui tocca cadere nel banale: perché “la Repubblica” (…), CHE PROMUOVE il decentramento, non si chiede se sia il caso di ridurre i compensi dei membri degli enti amministrativi esistenti, piuttosto che sopprimere enti amministrativi fondamentali per il buon mantenimento del territorio? Detto più seccamente: perché non ridurre i superstipendi dei consiglieri dei grandi comuni e delle Regioni? Ciò non lederebbe i principi costituzionali, al contrario della soppressione dei piccoli comuni e delle province. Io stesso ho (sia direttamente, sia indirettamente) avuto a che fare con le amministrazioni di alcuni piccoli comuni: posso giurare che la figura del sindaco è fondamentale. Questi piccoli comuni sono una ricchezza per il nostro territorio e, senza sindaci, cesserebbero di esistere. Inoltre, in una grande porzione di casi, i consiglieri dei piccoli comuni neppure percepiscono lo stipendio (e, quando lo percepiscono è semplicemente un compenso di una ventina di euro per ogni seduta, cioè ogni due mesi). I comuni con poche manciate di abitanti sono una ricchezza che neppure possiamo immaginare: basti pensare a Colonnata, a Portofino, ma potrei andare avanti fino a far scoppiare la tastiera. Ed anche quei comuni che non conosciamo costituiscono un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere: i “nostri vecchi”, ricordiamolo, oltre a zappare i loro orti, sono anche gli uomini che tengono puliti i boschi ed i rivi (o, se abitano sul mare, sono gli uomini che tengono pulite le spiagge…); le loro mogli sono anche le persone che cuciono e cucinano come una volta. Più semplicemente, quante trattorie secolari possiamo trovare nei piccoli comuni? Oppure, ancora, girando la domanda, quanto olio, quante arance, quante mele vengono prodotte nelle grandi città? E quante arance vengono prodotte nei piccoli comuni? Bene, questa risposta ci fornisce il modo di capire perché eliminare i piccoli comuni non sarebbe affatto un guadagno. Sarebbe, invece, assai più coerente con i principi costituzionali (e producente…) tagliare i superstipendi dei consiglieri dei grandi comuni e delle Regioni.

Alessio Fanciulli

La Costituzioneide: articolo 2

21 dicembre 2011 5 commenti

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, e sociale.”

“La Repubblica riconosce”. La Repubblica non “fornisce”, bensì “riconosce”, i diritti: i diritti esistono prima della Repubblica.

“La Repubblica riconosce e garantisce”. In quale modo la Repubblica “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo?”: firmando trattati sovranazionali che nessuno di noi ha mai formalmente approvato? Partecipando a guerre che nessuno di noi ha mai formalmente approvato? Cedendo la NOSTRA sovranità senza chiamarci in causa? Insegnando, già dai primi anni di scuola, solo il punto di vista che conviene insegnare? Il primo diritto, signore e signori, deve essere quello di ricevere un’istruzione indipendente e libera, che consenta all’uomo di formare il proprio pensiero: l’istruzione deve essere istruzione, non indirizzamento; la scuola deve formare gli uomini, non plasmarli! In quale modo, dunque, l’articolo 2 è applicato? La mia prima libertà è quella di poter pensare liberamente.

Credo, dunque, che i diritti siano, innanzitutto, un dovere: è nostro dovere fare sì che la Repubblica riconosca i nostri diritti: i garanti dei nostri diritti siamo noi, non la Repubblica! Se non difendiamo i nostri diritti, la Repubblica non può di certo riconoscerli! Dobbiamo riappropiarci di ciò che ci spetta! Questo è il vero dovere.

Alessio Fanciulli

LA COSTITUZIONEIDE

6 dicembre 2011 2 commenti

La Costituzione della Repubblica Italiana

Oggi, martedì 6 dicembre 2011, s’inaugura l’appuntamento settimanale de “Il Cyrano” con una rubrica, tutta nuova, dedicata all’esame della Costituzione. Io sono Alessio Fanciulli, studente di Scienze Politiche e, per così dire, “scrittore tuttofare”: sto scrivendo film, cortometraggi, romanzi, racconti, testi teatrali, testi cabarettistici. In questo caso, ho scelto di scrivere sul “diritto” per sfida personale, ossia per cercare di rendere “piacevole” una materia troppo spesso etichettata come noiosa.

Per ora, mi soffermerò su un’analisi generale del testo Costituzionale; a partire dal prossimo martedì, osserverò al microscopio ogni articolo del libro che Costituisce lo Stato repubblicano italiano.

Anzitutto, la Costituzione è divisa in quattro parti: i Principi Fondamentali; i Diritti e i Doveri dei Cittadini; l’Ordinamento della Repubblica; le Disposizioni Transitorie e Finali. Già qui, ci sarebbe da chiedersi: “perché chiamare Transitorie disposizioni vigenti dal 1948? Se quelle Disposizioni hanno la stessa età della Costituzione, anche la Costituzione stessa, a rigor di logica, è transitoria!

Uno dei brani più dibattuti dai Costituenti in Assemblea è stato l’articolo 2, ai sensi del quale la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Tale principio afferma, in se stesso, la supremazia e la primogenitura della persona umana sullo Stato: è, cioè, un principio di forza supercostituzionale, trascendente e trascendentale.

Insomma, sin da questo esame, per quanto embrionale, si ha modo di intravvedere quanto controversa sia la nostra Costituzione: passaggi solenni s’alternano sovente a disattenzioni grossolane. Sarà nostro compito smascherare, con un pizzico d’ironia, che cosa si cela dietro al Testo che, sin dal 1948, fonda la Repubblica Italiana.

Alessio Fanciulli