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Misteri statistici e statisti misteriosi

31 dicembre 2011 1 commento

Durante la conferenza stampa di fine anno il nostro caro Governatore ha annunciato che la disoccupazione in Puglia è in calo e si è prefissato l’obiettivo di ridurla ulteriormente al 10% (nel 2005 prima del suo insediamento era al 15%). Non abbiamo alcun dubbio che Vendola riuscirà nell’impresa, anzi siamo sicuri che la disoccupazione calerà anche di più di quello che si aspetta. Il motivo? L’emigrazione.
Mentre trent’anni fa emigrava dalla nostra regione forza lavoro adesso emigra forza “intelletuale”, ed è davvero elevatissimo il numero di laureati che sono costretti ad abbandonare la propria terra alla disperata ricerca di un posto di lavoro (precario per giunta).
Il Governatore ha fatto molto mettendo in campo il “piano straordinario per il lavoro” che di straordinario ha poco perchè si tratta di una serie di iniziative che la Regione mette in campo da anni ormai, tuttavia Vendola non dice che le imprese che hanno la fortuna di vedere finanziate da fondi pubblici le loro iniziative, hanno poi la sfortuna di avere a che fare con la mortificante burocrazia di assessorati e di quel mostro chiamato “Innova Puglia” (ente che gestisce la quasi totalità dei bandi della Regione). Burocrazia che ritarda i pagamenti all’infinito a volte con il mal celato scopo di far slittare i pagamenti per mesi al fine di effettuare le uscite nell’esercizio finanziario successivo e salvare il patto di stabilità.
E qui il controsenso: queste sono misure “Anticrisi” che le imprese adottano perchè sono in crisi appunto, e si vedono costrette ad anticipare soldi che non hanno (chiedendo mutui alle banche) per pagare personale assunto per realizzare queste attività. Ma arrivati ad un certo punto se la Regione non paga, la banca blocca i finanziamenti, le imprese non pagano i dipendenti o li licenzia e si va ad aumentare quella crisi che queste misure puntavano a ridurre.
E purtroppo tutto questo non sono invenzioni ma fatti veri e basterebbe intervistare le imprese che hanno attivato queste misure per avere la controprova.
Ha anche strombazzato il grande risultato di aver sganciato le prebende dei consiglieri regionali da quelle dei parlamentari, di ridurle e di voler ridurre il numero di consiglieri da 70 a 50.
Ma qualcosa non torna: la riduzione del numero di consiglieri deve passare dal consiglio ma è stato deciso dallo Stato e interessa tutta la nazione. Lo “sganciamento” dagli emolumenti dei parlamentari ha effetto immediato e guardacaso a gennaio ci sarà la riduzione degli stipendi dei parlamentari mentre la riduzione di quelli dei consiglieri pugliesi partirà dalla prossima legislatura.
E’ vero che in questi anni ci siamo abituati ormai a vedere la nostra amata regione come il comitato elettorale di Vendola, però ogni tanto bisogna ristabilire la verità.

Donato Lorusso