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Posts Tagged ‘crisi sociale’

Sciopero dei tir, Sicilia nel caos: blocchi ai caselli autostradali

17 gennaio 2012 1 commento

PALERMO – È scattato lo sciopero dei trasporti in Sicilia chiamato dagli organizzatori “Operazione vespri siciliani”. La protesta, promossa da “Forza d’urto” – il movimento nato da Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli e da altre organizzazioni – durerà cinque giorni, e si concluderà alla mezzanotte di venerdì prossimo. A Palermo il movimento sta creando dei blocchi al porto e nel primo tratto della A19 fino a Villabate.

Rallentamenti anche allo svincolo di via Oreto dove una ventina di mezzi sono posteggiati “restringendo” le carreggiate. “È una rivoluzione pacifica – dice Rossella Accardo, portavoce del Movimento dei forconi, che dalla scomparsa nel 2008 del figlio Stefano Martorana ed ex marito ha iniziato una battaglia ‘per la difesa dei diritti’ – non vogliamo danneggiare i siciliani, ma fare capire a tutti che devono essere trovate soluzioni a questa crisi. Staremo qui notte e giorno fino a venerdì”. Il movimento chiede anche l’abbassamento delle accise sui carburanti “che pesano troppo – dicono gli organizzatori – sul trasporto delle merci penalizzando fortemente le nostre produzioni”.

PRESIDIATI I CASELLI DELLE AUTOSTRADE. Lunghe code di automobili si registrano agli ingressi di diversi caselli autostradali siciliani che sono presidiati dagli autotrasportatori che aderiscono alla protesta. Presidi sono presenti a caselli della Catania-Messina, ma anche nel Messinese e nel Siracusano, dove auto private e autobus passano senza problemi, se non per i tempi di attesa. Non si registrano tensioni con le forze dell’ordine. Ieri a Catania è stata scattata la ‘corsa’ all’accaparramento di carburanti per i mezzi di trasporto, e diverse stazioni di servizio sono adesso chiuse perché hanno finito le scorte a disposizione.

IN 500 IN CORTEO A GELA. Cinquecento persone, tra contadini, camionisti, artigiani e commercianti, stanno dando vita a Gela, in provincia di Caltanissetta, a una manifestazione di protesta organizzata contro la manovra finanziaria del governo Monti dal “Movimento dei Forconi” e dai sindacati degli autotrasportatori, Aias e Aitras contro la manovra finanziaria del governo Monti. Confcommercio, Confartigianato e Casartigiani del Golfo, che in un primo momento avevano aderito all’iniziativa, si sono dissociati, contestando i metodi organizzativi e la durata eccessiva dello sciopero. Un corteo ha attraversato le principali arterie cittadine e si sta per concludere all’incrocio tra via Butera e via Crispi, dove gli organizzatori illustreranno in un comizio i motivi della loro lotta. Alle porte di Gela, intanto, si organizzano alcuni presidi dei dimostranti, che non bloccano il traffico ma lo rallentano notevolmente, causando disagi agli automobilisti. Lo sciopero potrebbe inasprirsi nei prossimi giorni con il blocco totale del traffico pesante da e per Gela.

BLOCCHI TRA AGRIGENTO E CALTANISSETTA. Nell’Agrigentino sono operativi dalla notte scorsa i blocchi di protesta del Movimento ‘Forza d’urto’. I blocchi, pacifici, stanno creando disagi alla circolazione ma non particolari tensioni con le forze dell’ordine. Tra Agrigento e Caltanissetta stanno interessando la “Rotonda Giunone” alle porte della Città dei Templi, lungo la SS 640 Ag-Cl, in contrada Gargitella, vicino a Campobello di Licata, sulla SS 123 Canicattà-Licata, la zona dell’hotel Ventura, sulla SS 640 alle porte di Caltanissetta, il bivio di Capodarso, tra Caltanissetta ed Enna, e la zona di ‘Ponte Olivo’, tra Niscemi e Gela. Altri interessano la zona della raffineria di Gela.

PRIMAVERA ITALIANA?

5 gennaio 2012 1 commento

“C’e’ un rischio reale di tensioni sociali nei prossimi mesi”: lo dice su Twitter il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
“C’é il rischio di andare verso una fase di recessione e, quindi, di riduzione dei posti di lavoro. L’aumento della disoccupazione non è certo un antidoto alla pace sociale, anzi é benzina sul fuoco”, afferma Luigi Angeletti.
“L’Agenpress si fa portavoce affinché venga assegnato il 10 dicembre 2012 il Nobel per la Pace a Mohamed Bouazizi, datosi fuoco, perché la sua dignità di uomo libero e orgoglioso è stata calpestata, oltraggiata, offesa e umiliata dallo schiaffo di una mano sporca e putrida”.
La primavera araba è iniziata perché ai Cittadini, pur abitando in Paesi con poche probabilità di sviluppo, non è stato permesso di “investire” su se stessi ne è stata data la possibilità di “creare” qualcosa.
La primavera araba si è rivolta, SEMPRE, contro governi mai eletti dai Cittadini. Governi che non hanno mai avuto una legittimazione popolare e che non hanno mai avuto rispetto dei propri Cittadini.
A settembre Di Pietro affermò, “la grande responsabilità politica di un governo che non ha più nulla da dire o da dare e che, chiuso nel suo bunker, pensa di poter ancora governare il Paese mentre nel Paese sta sbocciando la rivolta sociale. Prima che ci scappi il morto, mandiamo a casa questo governo”. Il governo è stato mandato a casa, e l’IDV, comunque, vota a favore di Monti e della sua persecuzione fiscale inflitta agli Italiani.
La manovra Monti ha aumentato le imposizioni fiscali che colpiscono, in particolar modo, il piccolo e medio ceto sociale, ma non toccano, neanche sfiorandoli, gli stessi Parlamentari.
Molti nostri politici pur dicendo che questa è una manovra recessiva, l’hanno votata.
Il morto, se, forse, ci scappava prima, adesso è quasi sicuro, come hanno affermato, seppur con altre parole, la stessa Camusso e Angeletti.
Il governo Monti non è legittimato dal popolo.
Bouazizi si è ribellato perché gli hanno sequestrato il suo banchetto di frutta.
Agli Italiani, tra poco, non rimarrà neanche la frutta da smerciare su un banchetto.
Gli Italiani hanno, forse, meno speranze, onore e dignità? Hanno meno sete di libertà? Sopportano di più le mortificazioni?
Gli Italiani aspetteranno che la benzina arrivi a 5 euro al litro?
Noi, LA DESTRA, saremo a Roma il 4 febbraio per dire NO al governo delle banche, senza se e senza ma. Speriamo sia sufficiente una pacifica manifestazione democratica e legittima, affinché le nostre Istituzioni Costituzionali e Governative non portino all’esasperazione gli Italiani, più di quanto hanno già fatto.

Segreteria Provinciale Teramo de La Destra

TORINO: ANCORA UNA VOLTA I RAGAZZI DI FIAMMA TRICOLORE SOTTO ATTACCO

3 gennaio 2012 1 commento

Torino, 3/01/12

Oggi a Torino alle ore 12 un gruppo di persone non meglio identificate,ha attaccato il banchetto dei ragazzi della Gioventù della Fiamma, movimento giovanile del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, che stazionavano al mercato di Porta Palazzo.
Il risultato di questo attacco: un militante in ospedale con il setto nasale fratturato e con punti di sutura all’arco sopraccigliare e un altro con lividi dovuti ai calci ricevuti.
È strano come i protettori della democrazia, siano gli stessi che impediscono a Noi sistematicamente di parlare ed esprimere le nostre opinioni.
Questo è il terzo attacca che subiamo in un anno: il primo in Piazza Castello dove ci siamo visti lanciare una bottiglia di vetro tirata da due personaggi riconducibili all’area anarchica, la seconda in Piazza Santa Giulia, quando i nostri dirigenti Bruno Berardi candidato sindaco per Torino, e Valerio Cignetti coordinatore Regionale Piemonte, si sono visti avvicinare da una quindicina di persone che hanno inveito contro di loro per poi distruggere il banchetto e il materiale elettorale, ed ora siamo qui a raccontare l’ennesima storia. La storia di centri sociali, che sono autentiche fabbriche di terroristi da strada, non è un mistero infatti che gli stessi che hanno attaccato noi, sono i tanto citati NO-TAV , che vanno in Val Susa a scontrarsi giornalmente con la polizia.
Mi chiedo quanto sia giusto che il nostro Movimento, sia costretto ad avere a che fare con Digos e questura ogni giorno, siamo costretti ad avere permessi per volantinaggi o banchetti, mentre queste persone fanno ciò che vogliono, indisturbati ormai da anni. Nessuno muove un dito, il sindaco Fassino non parla di queste cose, anche se ora sarà costretto poiché noi manderemo una lettera indirizzata direttamente a lui dove chiederemo delucidazione sulle motivazioni che vedono questi gruppuscoli organizzati, protetti da qualcuno o qualcosa. In che stato civile si possono vedere case occupate, ridotte alle macerie, dove destro si dice che si fa “attività sociale”?
La vera attività sociale è quella di chi scende in piazza per raccogliere firme contro il precariato, o svolge volantinaggi per il Natale Sociale.
Non abbiamo mai attaccato un banchetto di partiti diametralmente opposti al nostro, non abbiamo mai disturbato gli stessi anarchici anche quando ne abbiamo avuto l’occasione, certo ora le cose cambiano.
Non ci fermarono in altri tempi, non ci fermeranno di sicuro adesso, la nostra azione sarà anzi più persistente sul territorio. Se pensavano di intimorirci con questo gesto, sappiano che ci hanno rafforzato.
Dalla prossima settimana abbiamo in programma una serie di banchetti che ci porteranno a dialogare con la cittadinanza sulle tematiche e sulle nostre raccolte firme. Questa è attività sociale, non la loro, questo è il modo che abbiamo noi di portare alla ribalta i problemi della nostra società, non ci servono calci e pugni per poter dire cosa pensiamo, ma ovviamente se non verremo protetti ancora, saremo costretti a difenderci da soli.
La lotta è più bella quanto è più aspra e dura, e noi sono 16 anni che lottiamo subendo angherie da parte di questi personaggi, ma siamo ancora qui a rispondere colpo su colpo, siamo ancora qui pronti a dare orgoglio ad una parte d’Italia che non si rivede in questo Paese per come lo conosciamo oggi, e continueremo perché sappiamo di essere nel giusto e sappiamo che personaggi come questi di certo non avranno le simpatie della gente di Torino e dell’Italia intera.

Denis Scotti
Coordinatore Nazionale
Gioventù della Fiamma

Misteri statistici e statisti misteriosi

31 dicembre 2011 1 commento

Durante la conferenza stampa di fine anno il nostro caro Governatore ha annunciato che la disoccupazione in Puglia è in calo e si è prefissato l’obiettivo di ridurla ulteriormente al 10% (nel 2005 prima del suo insediamento era al 15%). Non abbiamo alcun dubbio che Vendola riuscirà nell’impresa, anzi siamo sicuri che la disoccupazione calerà anche di più di quello che si aspetta. Il motivo? L’emigrazione.
Mentre trent’anni fa emigrava dalla nostra regione forza lavoro adesso emigra forza “intelletuale”, ed è davvero elevatissimo il numero di laureati che sono costretti ad abbandonare la propria terra alla disperata ricerca di un posto di lavoro (precario per giunta).
Il Governatore ha fatto molto mettendo in campo il “piano straordinario per il lavoro” che di straordinario ha poco perchè si tratta di una serie di iniziative che la Regione mette in campo da anni ormai, tuttavia Vendola non dice che le imprese che hanno la fortuna di vedere finanziate da fondi pubblici le loro iniziative, hanno poi la sfortuna di avere a che fare con la mortificante burocrazia di assessorati e di quel mostro chiamato “Innova Puglia” (ente che gestisce la quasi totalità dei bandi della Regione). Burocrazia che ritarda i pagamenti all’infinito a volte con il mal celato scopo di far slittare i pagamenti per mesi al fine di effettuare le uscite nell’esercizio finanziario successivo e salvare il patto di stabilità.
E qui il controsenso: queste sono misure “Anticrisi” che le imprese adottano perchè sono in crisi appunto, e si vedono costrette ad anticipare soldi che non hanno (chiedendo mutui alle banche) per pagare personale assunto per realizzare queste attività. Ma arrivati ad un certo punto se la Regione non paga, la banca blocca i finanziamenti, le imprese non pagano i dipendenti o li licenzia e si va ad aumentare quella crisi che queste misure puntavano a ridurre.
E purtroppo tutto questo non sono invenzioni ma fatti veri e basterebbe intervistare le imprese che hanno attivato queste misure per avere la controprova.
Ha anche strombazzato il grande risultato di aver sganciato le prebende dei consiglieri regionali da quelle dei parlamentari, di ridurle e di voler ridurre il numero di consiglieri da 70 a 50.
Ma qualcosa non torna: la riduzione del numero di consiglieri deve passare dal consiglio ma è stato deciso dallo Stato e interessa tutta la nazione. Lo “sganciamento” dagli emolumenti dei parlamentari ha effetto immediato e guardacaso a gennaio ci sarà la riduzione degli stipendi dei parlamentari mentre la riduzione di quelli dei consiglieri pugliesi partirà dalla prossima legislatura.
E’ vero che in questi anni ci siamo abituati ormai a vedere la nostra amata regione come il comitato elettorale di Vendola, però ogni tanto bisogna ristabilire la verità.

Donato Lorusso

Scandalo Equitalia: doveva pagare 5 centesimi e le arriva bolletta da 62 euro!

17 dicembre 2011 1 commento

In Sardegna, una signora ha ricevuto una bolletta di 62,03 euro, per non aver pagato nel 2009 un “debito” di 5 centesemi. Ora quindi, nonostante l’imprenditrice ha spiegato che «Quei cinque centesimi in meno sono sicuramente il frutto di un errore materiale dell’impiegato che ha trascritto male la cifra» sarà costretta a pagare 1240 volte in più rispetto alla cifra originaria dovuta. Purtroppo, come spiega la signora, proprietaria di un’azienda consorziata Aci (soccorso stradale 24 ore su 24)”Equitalia non sente ragioni: devo saldare il conto”.

Gualtiero M. Lugli

ITALIA DA FAME. Pensionato tenta una rapina, pensione non basta.

15 dicembre 2011 2 commenti

Anziano triste
Cuneo – 14 Dic – Un pensionato di 85 anni tenta senza successo di rapinare due uffici postali e, quando viene arrestato dai carabinieri, si giustifica con il disperato bisogno di soldi: la pensione – ha detto – non gli basta per mantenere la moglie, extracomunitaria, e i suoi parenti, con i quali divide un piccolo alloggio a Borgo San Dalmazzo (Cuneo). I militari, una volta in caserma, gli hanno offerto la colazione e il pranzo alla mensa.

Siamo ormai al terzo caso che riguarda un anziano che in disperate condizioni tenta di andare avanti con atti illeciti. La situazione è piú grave di quanto possa sembrare, nel giro di poche giorni questi casi raccapriccianti si stanno moltiplicando, chissà quanti altri ancora ne dovremo sentire, chissà quanti casi non conosciamo. Il degrado sociale del nostro paese è ormai insostenibile. Solo la disperazione potrebbe portare a fare certi gesti a dei pensionati, che dopo aver lavorato una vita intera non possono permettersi di vivere il resto della loro esistenza in maniera serena USUFRUENDO DI SOLDI PROPRI. Si, forse ricordiamo che la pensione non è un regalo che lo stato ci fa, ma si tratta di soldi che sono stati giá pagati durante un’intera vita, anche a doppio in alcuni casi, soldi che quindi non dovrebbero essere toccati da nessuno e sopratutto non potrebbero essere negati a nessuno, in nessun caso. È ora di dire basta. Apriamo gli occhi, non è una situazione che tocca solo i pensionati, ma presto raggiungerà tutti noi e non potremo fare nulla per uscirne se non agiamo subito per fare in modo di recuperare la nostra sovranità e riprenderci la nostra indipendenza economica.

Gaetano Capriati

Denunciati due anziani, rubano per fame. Situazione sociale drammatica.

14 dicembre 2011 1 commento

Teramo – Una coppia di anziani abruzzesi lo scorso 13 dicembre ha rubato del cibo per un valore di 70 euro perché non aveva il denaro sufficiente. Una pensione minima per lui, ex agricoltore, nulla per lei. I due hanno nascosto sotto i cappotti pasta, formaggio e carne; scoperti sono stati bloccati dal direttore del supermercato. I carabinieri li hanno identificati e rimandati a casa, con una denuncia per concorso in furto. La coppia ha ammesso: ”Non arriviamo più alla fine del mese dobbiamo mangiare”.

È il terzo caso in una settimana di furti alimentari, ancora una volta i protagonisti sono degli anziani. Tutto questo è la progressiva degenerazione di una situazione drammatica che sta dilaniando la nostra nazione, complice oltre che la crisi economica, una politica fatta di calcoli matematematici e interessi nascosti di poteri forti che diventano sempre piú forti. Se la forma da salvare è il bilancio, per recuperare una ridicola credibilità e per salvare le banche europee, alla sostanza non ci pensa nessuno, ai poveri lavoratori che non guadagnano un euro e si ammazzano di fatica per una pensione che mai riceveranno, ai giovani che non hanno lavoro e forse mai lo troveranno, ai pensionati che si sono rotti la schiena per tutta la vita e ora non possono godere gli anni del meritato riposo. Se la svolta non arriverà presto tutti saremo costretti ad atti sempre piú disperati per poter andare avanti, nessuno vive piú bene, cambiano i governi e le situazioni peggiorano. Basta! Bisogna pensare al sociale, la vita non é fatta di numeri; dell’alta economia, degli spread, dei bot e della bce, alla popolazione che non riesce ad arrivare a fine mese interessa poco se non c’è cibo in casa ed un tetto dove dormire.

Gaetano Capriati

Anziano ruba tre bistecche, la pensione non basta. Chi ci pensa al sociale?

11 dicembre 2011 2 commenti

anziani senza soldi

Mentre il Natale bussa alle porte, puo’ capitare che qualcuno, pensionato o lavoratore con stipendio minimo, si trovi costretto a rubare per fame. ”La pensione non mi basta per vivere” ha cosi’ confessato un nonnetto di 77 anni pizzicato ieri – riferisce il ”Gazzettino” – a rubare tre bistecche dal banco frigo di un supermarket a Piove di Sacco (Padova). Scoperto dalla vigilanza, che aveva chiamato nel frattempo i carabinieri, per l’anziano affamato e’ scattata comunque la denuncia per furto. Altra citta’ veneta, Treviso, altro caso analogo, sempre ieri. Una cinquantenne sudamericana, addetta alle pulizie, e’ stata sorpresa dal direttore del supermercato dove lavora al mattino mentre caricava in auto cibo e altra merce rubata poco prima dagli scaffali. La donna aveva messo tutto dentro i sacchi della spazzatura. Ma non l’ha fatta franca, perche’ e’ stata denunciata alla polizia. Davanti agli agenti sarebbe scoppiata in lacrime, spiegando che aveva rubato per fame, dato che con il misero stipendio non riesce ad arrivare alla fine del mese.

La notizia apparsa a mezzogiorno sul sito dell’Ansa sta velocemente facendo il giro dei blog su internet, creando non poche discussioni, il fatto che un anziano signore debba essere costretto a rubare del cibo per andare avanti, al di là della semplice vicenda di cronaca, genera in tutti noi un senso di pietà e di rassegnazione nei confronti di una situazione drammatica che si sta aprendo sempre più nel nostro paese; non a caso la vicenda non è per nulla isolata ma negli ultimi mesi ci siamo ritrovati di fronte a situazioni simili, proprio nelle stesse ore a pochi chilometri dalla vicenda è il caso di un’addetta alle pulizie sudamericana sorpresa a portare a casa generi alimentari dal supermercato dove lavorava. Tutto questo è il risultato di una crisi economica che avanza, di una popolazione ormai ridotta alla miseria e all’autoumiliazione; gente che fino a qualche anno fa teneva un tenore di vita agiato e poteva persino permettersi qualche lusso come vacanze e cene, oggi è costretta persino a rubare. La crisi economica combattuta solo con misure che puntano a salvare “l’alta economia” cioè quella delle banche e dei poteri forti, mentre al sociale non ci pensa nessuno. Se Monti, Sarkozy e Merkel e quindi la BCE provano a “salvare” la faccia, ormai deturpata, dell’euro chi è costretto a sorreggere tutto questo peso siamo NOI, noi ex classe media, ormai divenuta più che bassa. Purtroppo casi come quello analizzato oggi saranno sempre più frequenti fin quando tutti si renderanno conto della grande truffa che stiamo subendo e potremo dire basta tutti insieme.

Gaetano Capriati