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Per riscuotere la pensione meglio usare il libretto postale.

11 dicembre 2011 Lascia un commento

Dopo qualche giorno dell’entrata in vigore della norma che prevede che la Pubblica amministrazione non paghi in contanti stipendi, pensioni e pagamenti sopra i €500 qualcuno inizia a muoversi. Si vedono e si leggono cori di protesta su tv e giornali da parte di sindacati e associazioni consumatori.
E’ evidente che Monti con la mossa di vietare i pagamenti sopra i €500 in contanti nella Pubblica Amministrazione vuole ridurre i costi di gestioni del denaro della Pubblica Amministrazione, ma così facendo va a colpire ancora una volta i più deboli, che di fronte ai cambiamenti non sanno cosa fare e si sentono persi . Insomma il pensionato la sua misera pensione la vuole subito è in contati, e come dargli torto.
Ma cosa può fare un pensionato per evitare di avere ulteriori costi per ritirare la pensione?
Lo strumento più semplice per chi prima riscuoteva la pensione in contanti sopra i €500 presso lo sportello postale senza avere il conto è aprire un librettino nominativo ordinario alle Poste.
Primo perchè non ci sono costi, poi perchè si prende qualche straccio di interesse.
Secondo perchè anche aprendo un conto corrente alle Poste quello che costa meno è il BancoPosta Click, conto corrente online, dove si pagano i bolli di Stato €34,20. Ma le operazioni tipo bonifici, pagamento bollettini devono essere fatte online, altrimenti dallo sportello postale si pagano delle commissioni salatissime. Altri conti correnti postali costano di più, oltre ai bolli di Stato si paga un canone annuale.
Conti correnti bancari è meglio lasciarli perdere, oltre ai bolli di Stato ci sono i costi del canone mensile, e il costo totale di bolli di Stato, canone mensile e invio comunicazioni come estratto conto possono superare i €100 l’anno. Se prendo €600 al mese di pensione senza rivalutazione all’inflazione, con l’inflazione superiore al 3%, e devo spendere anche soldi per il conto corrente è meglio lasciarli perdere. Non è escluso che le banche dopo questa norma per attirare la nuova clientela studino nuovi prodotti anche per fare cassa visto i tempi diffiicili. Quindi occhi aperti e leggere attentamente i prospetti informativi per scovare costi nascosti, che ci sono sempre.
Le carte prepagate per farsi accreditare la pensione o si prende la Carta Inps emessa dalle Poste, dove viene accreditata la pensione poi si passa dall’Ufficio postale per ritirarla. oppure si deve scegliere una carta prepagata con codice Iban tipo Genius Card di Unicredit, Superflash di Banca Intesa, se nelle vicinanze c’è una filiale Che Banca anche il Conti Tascabile può essere più conveniente. Le carte sopra nominate sono le più usate e le più economiche, ma ne esistono anche altre emesse da altre banche. Attenzione perchè le carte prepagate senza Iban come la Postepay non si può accreditare la pensione, quindi non vanno bene. Mentre le carte prepagate con Iban che sembrano convenienti ma hanno l’assistenza tecnica a pagamento è meglio lasciarle perdere .
Anche con le carte prepagate con codice Iban i si paga un canone mensile, per prelevare i soldi ci si deve recare presso il Bancomat delle banche del gruppo che ha emesso la carta e non si paga nulla. Mentre il prelievo da Bancomat di altre banche si paga una commissione. Le carte prepagate si possono usare anche come strumento di pagamento nei negozi convenzionati con il circuito della carta in Italia all’estero e su internet. Attenzione però, perchè se la carta prepagata viene persa il denaro caricato sulla stessa prima del blocco della carta difficilmente viene restituito. Quindi non usate la carta prepagata come salvadanaio, ma solo come strumento di passaggio per la pensione e pagamento. Inoltre se la banca fallisce i soldi caricati sulla carta prepagata sono persi per sempre, non è come per il conto corrente che esiste un fondo interbancario che assicura ogni conto corrente fino a 100 mila euro.